Chiacchiere di carnevale



Chiacchiere, bugie, grostoli, cenci, frappe, galani... nomi diversi per indicare -più o meno- lo stesso dolce fritto tipico di Carnevale. Ognuno ha la sua ricetta, la propria forma, il proprio gusto personale.
Le ho viste replicate al pressure test di Masterchef, e gli imperativi da rispettare per i giudici sono stati: 

croccantezza e sottigliezza, sapore - dato dalla grappa, che dev'essere abbondante, e dal vino- 
forma e untosità.

Come faccio spesso mi sono cimentata a ricercare la ricetta con l'alchimia di sapori perfetta -che naturalmente non esiste mai-; tanto per cominciare la scelta del liquore: c'è chi ci mette il limoncello, chi liquore all'anice ( Anna Moroni ), chi non mette il vino, chi lo mette... io sono andata sul sicuro con la classica grappa bianca, approvata dagli chef di masterchef e dalla mia amatissima nonna quando preparava i grostoli trentini.
Di burro non ne va molto, e nemmeno di zucchero.
 L'olio per friggere è quello d'arachide -ma c'è chi usa lo strutto- e la parte più laboriosa è stendere la sfoglia sottilissima. Già, perché stenderla a mano sarà dura, ma il risultato è tutta un'altra cosa.

Veniamo quindi alla super ricetta delle chiacchiere, straapprovata  all'unanimità:

Dose per 40-50 chiacchiere ( dipende da quanto si fanno sottili)

250 gr di farina oo;
25 gr di burro;
2 uova;
1 cucchiaio di zucchero;
un pizzico di sale;
scorza grattugiata limone;
25 ml di grappa;
vino bianco q.b. -io frizzante anzichè secco-;
olio d'arachide;
zucchero a velo.

Preparazione delle chiacchiere, bugie, grostoli, cenci, galani o frappe di carnevale:

Sbattete le uova con lo zucchero - a mano o con il mixer- unite la grappa, la scorza del limone, il burro morbido ed un pizzico di sale. Amalgamate velocemente. Incorporate la farina e lavorate l'impasto, che dovrà risultare compatto ma morbido; se vi dovesse sembrare troppo asciutto aggiungete tanto vino quanto basta per ammorbidire l'impasto.
 Io ho voluto provare un vino bianco frizzante-uno spumantino- per rendere le chiacchiere belle gonfie ... cosa che mi è riuscita -chissà se per il vino o altro...

Fate riposare l'impasto da mezz'ora ad un'ora: io ero indecisa se metterlo in frigo o meno, la Moroni consiglia di lasciarlo fuori.
 Alla fine l'ho messo in frigo, ho pensato che l'impasto fresco avrebbe fatto più bollicine a contatto con l'olio caldo, anche se in effetti la pasta viene lavorata e si riscalda. Comunque il risultato è stato ottimo, per cui lo rifarò.

Stendete la sfoglia moooltooo sottile: per chiacchiere friabili e croccanti (anche il giorno dopo) è fondamentale che siano finissime.
Con una rotella dentellata ritagliate le forme che più preferite: io ho fatto dei rettangoli .


Ho ripreso poi ogni rettangolo e l'ho ulteriormente tirato con il mattarello rendendolo sottilissimo e l'ho inciso al centro.

Friggete le chiacchiere in olio caldo, ma non bollente altrimenti si bruciano. Fate attenzione perché si dorano all'istante, dovete quindi essere pronti con la carta assorbente.
A me si sono gonfiate molto - quelle bollicine irresistibili (prova che  ci si riesce anche senza lievito) - e sono risultate croccanti e friabili.

Spolverizzate con zucchero a velo - senza esagerare... come raccomandano i giudici di masterchef!!!




Commenti

Posta un commento